Vino e Luna. Quale misterioso legame li unisce?

“Folle è l’uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto”, scriveva William Shakespeare.

Fin dall’antichità, la luna ha esercitato una curiosa attrazione sull’uomo e sulla sua vita agricola, influenzandone le scelte. Soprattutto per quanto riguarda il mondo del vino, dalla vite alla bottiglia, in nome di un matrimonio che dura da millenni e che vede scienza e saggezza popolare incamminarsi, mano nella mano, lungo la medesima via.

Molte attività agricole sono rimaste scandite per secoli dalle fase lunari e alcune di esse ancora resistono anche oggi, come ad esempio l’imbottigliamento del vino durante una precisa fase lunare

In effetti anche da considerazioni di carattere puramente teorico è possibile ritenere abbastanza credibile l’interazione tra le maree atmosferiche scatenate dalla luna e la vita vegetale.

E infatti  noto che la linfa vitale che nutre  le piante riesce a salire dal tronco fino alle foglie più lontane, sotto la spinta del dislivello interno di pressione tra chioma e radici. Tale forza trae origine dall’incessante evaporazione di acqua dagli stomi delle foglie e che crea appunto una depressione nella chioma della pianta e per effetto della quale acqua e sali disciolti nelle radici vengono risucchiati verso l’alto.

Sebbene la pressione atmosferica sia di gran lunga inferiore a quella interna che sospinge il flusso vitale lungo i canali linfatici, è lecito supporre che le variazioni barometriche indotte dalle maree atmosferiche possano accelerare o ritardare in qualche modo la circolazione delle sostanze nutritive nelle piante.

E in effetti è sperimentalmente provato che un calo della pressione atmosferica – come quello che si verifica, ad esempio, nella fase tra la luna nuova e la luna piena – favorisce un più veloce scorrimento della linfa.

Anzi, è plausibile che le variazioni cicliche della pressione atmosferica possano influenzare i delicati equilibri interni della pianta anche nella fase finale del passaggio della linfa attraverso le membrane cellulari, poichè il fenomeno, come noto, è anch’esso favorito da una differenza di pressione –  la pressione osmotica – tra la parete esterna e interna delle sottili membrane.

Un’ulteriore conferma del legame tra la crescita delle piante e il movimento lunare viene dalla constatazione che il ciclo di consumo dell’ossigeno da parte di molte piante segue ritmi che sono in ottimo accordo con l’andamento delle fasi lunari.

Durante la luna piena la porzione di superficie terrestre posta direttamente sulla verticale dell’astro viene attratta con una forza tripla rispetto a quella presente durante il primo o ultimo quarto. La circostanza sembra giustificare la convinzione radicata nella cultura contadina sulla mutevole ma ciclica influenza della luna sulle piante e sull’opportunità di eseguire i lavori nel terreno, nell’orto e nel giardino in corrinpondenza a precise fasi lunari.

In particolare la semina con luna crescente favorirebbe una più rapida crescita delle colture e rende più promettenti i raccolti, una raccomandazione giustificata visto che in tale periodo la linfa scorre più veloce. Se invece i semi sono messi a dimora con la luna calante, risulteranno più robuste le radici.

Le attività di trapianto e piantagione vanno eseguite con luna calante. La potatura andrebbe eseguita con luna calante, un suggerimento credibile perchè la più lenta circolazione linfatica di tale periodo assicura una minore perdita di liquidi vitali. Durante le eclissi e i perigei bisognerebbe astenersi da qualsiasi operazione sulle piante e sulle colture.

luna piena

 Infine – e qui siamo arrivati al nocciolo della questione – tutte le lavorazioni del vino andrebbero svolte  nel periodo compreso tra la luna piena  e la successiva fase di luna nuova.

Insomma da questo breve quadro delle antiche abitudini contadine si trae l’impressione  che molte credenze sulle lavorazioni agricole celino una parte di verità e che l’effetto  luna possa veramente condizionare la riuscita della semina, degli innesti,della potatura e persino….dell’imbottigliamento del vino (questo articolo è stato tratto fin qui dall’opera “Se non ci fosse la luna… Autore: Mario Giuliacci. Editore: Mursia Editore .)

Allora quando imbottigliare il vino?

La tradizione contadina consiglia di imbottigliare:

– al primo quarto, in fase di luna crescente, per ottenere vini frizzanti

– all’ultimo quarto, in fase di luna calante, i vini a lungo invecchiamento

– con la luna piena si può imbottigliare qualsiasi tipo di vino

I periodi migliori per l’imbottigliamento sono il mese di Marzo (se si intende consumare il vino  entro un anno dalla vendemmia) e il mese di Settembre (consumo entro 2 anni dalla vendemmia) per i vini giovani, mentre i vini invecchiati per più di due anni possono essere imbottigliati in ogni periodo dell’anno.